Noi esseri umani siamo davvero un sistema complesso dentro e fuori, siamo totalmente e profondamente interconnessi e non solo con la nostra specie, ma con tutte le specie viventi, compreso il nostro pianeta e con l’universo. In Ayurveda si dice: siamo microcosmi di un macrocosmo e ciascun cosmo influenza l’altro, in ogni istante.
A volte pensiamo che la nostra azione sia irrilevante, invisibile rispetto all’universo intero, invece no! Noi siamo per il macrocosmo come una delle nostre cellule: ogni cellula del nostro corpo è fondamentale e quando non funziona bene viene scartata oppure genera malattia.
L’Ayurveda ci insegna che nel momento in cui veniamo al mondo, siamo parte del mondo, siamo composti dei cinque grandi elementi (etere, aria, fuoco, acqua e terra) e la nostra vita è la continua ricerca di armonia, con noi stessi e con tutto ciò che ci circonda, attraverso l’equilibrio e la danza degli elementi.
Armonia e interconnessione implicano che io sto bene se le persone intorno a me stanno bene, sono sane e felici, se l’ambiente intorno a me sta bene, è florido, se i miei ritmi sono in sintonia con quelli della natura, se mi nutro correttamente, e così via, non è quindi un concetto astratto, è proprio la nostra quotidianità.
Che cosa significa vivere in armonia?
Io stessa fino a qualche anno fa pensavo di condurre un buon stile di vita: un’alimentazione sana, studiavo ayurveda, praticavo yoga e meditazione, mi divertivo con il teatro, con gli amici; ma ero totalmente assorbita, a volte fagocitata dal lavoro ed ero praticamente una “uoma” nei miei modi di agire e di pensare. Avevo perso così tanto la connessione con me stessa, con la mia natura, come potevo pensare di vivere in armonia?
Inoltre per tanti anni ho represso, dietro una spessa armatura, le mie emozioni positive o negative: paure, sofferenza, rancore; finché ho imparato che, così facendo, ho dato loro la possibilità di mettere radici più profonde per poi tornare in superficie ancora più forti e tutt’ora ci sto lavorando: le accolgo, le abbraccio, mi perdono e faccio danzare la luce e ombra.
Sono stati necessari diversi anni, però sono cambiata, ho cambiato lavoro, cambiato vita, sto bene e sono felice, la mia ricerca dell’armonia rimane quotidiana, ma ho un punto di partenza decisamente migliore. Oggi credo di poter essere un buon esempio in termini di cambio vita, non mi ritengo arrivata da nessuna parte, ma sento che ho imboccato la Via giusta.
Cambiare si può!
Sempre più spesso incontro persone che vogliono cambiare, lasciare il lavoro, cambiare vita, cambiare qualcosa senza sapere bene che cosa, non sono felici, non sono appagate, c’è un malcontento, a volte piccolo, che si fa sentire solo in alcuni istanti in cui urla fortissimo e poi lo mettono a tacere, e qui si aprono diverse possibilità:
- C’è chi vuole cambiare tutto senza cambiare niente e che di solito si giustifica dicendo “ma io sono fatto così”,
- Chi vorrebbe stravolgere tutto in un solo istante, trovarsi in una nuova vita, in una nuova pelle ma senza impegno da parte sua,
- il pessimista che dice vorrei cambiare ma non ce la farò mai,
- e il fatalista: “se deve succedere accadrà e altrimenti sarà per la prossima vita”.
Sono tutte voci giuste, vere, di solito generate dalla paura di lasciare qualcosa e allora si permane in una posizione scomoda, di malcontento, anziché affrontare l’ignoto, quella parte di me stesso che non conosco.
Cambiare può essere semplice, ma non facile e, raramente, è immediato, richiede impegno e dobbiamo essere pazienti prima di tutto con noi stessi, ma anche consapevoli che se vogliamo, lo possiamo fare, un passo per volta; e poi non è sempre necessario stravolgere la nostra vita – questo fa paura a tutti! – il cambiamento può essere un gesto, una piccola cosa, ripetuta tutti i giorni, ma è ciò di cui ha bisogno il tuo cuore, la tua anima, di cui hai bisogno tu per vivere bene. Te lo meriti!
Una delle citazioni di Gandhi che preferisco dice:
“Mantieni i tuoi pensieri positivi perché i tuoi pensieri diventano le tue parole
Mantieni le tue parole positive perché le tue parole diventano i tuoi comportamenti
Mantieni i tuoi comportamenti positivi perché i tuoi comportamenti diventano le tue abitudini
Mantieni le tue abitudini positive perché le tue abitudini diventano i tuoi valori
Mantieni i tuoi valori positivi perché i tuoi valori diventano il tuo destino”
Così le tue abitudini, i tuoi valori e il tuo carattere possono cambiare, quando il tuo pensiero inizia piano a cambiare, quando frequenti persone diverse, luoghi diversi, ti sintonizzi con trasmissioni diverse – non alla radio ma nell’universo che scegli di vedere e frequentare. Così il cambiamento entra in te in modo graduale, semplice, ti dà il tempo di abituarti. Anche per me è andata così.
A volte c’è qualcuno che ha accesso ad una via breve che si presenta con una crisi, una discontinuità: la perdita del lavoro, una malattia, un lutto, la persona che ne esce, spesso si dice: “è un’altra persona!” – “la malattia ti cambia!”. No, la malattia non ti cambia, ti offre un’opportunità ed è una tua scelta coglierla oppure no.
E cambiare la coscienza collettiva si può?
Se pensiamo al pianeta, alla Madre Terra, come essere vivente come in effetti è! Noi siamo il virus per Lei – cit. David Quammen, autore di Spillover.
In questi giorni ci troviamo ad affrontare un momento di crisi collettivo, di discontinuità, la Madre Terra non ci ha sterminati ne inghiottiti, anzi come una madre amorevole ci sta offrendo una lezione e un’opportunità importante: ci ha fatto rallentare, fermare, l’aria si sta ripulendo, ci guardiamo di più, anche solo per mantenere la distanza di sicurezza, abbiamo dei ritmi diversi, stiamo di più in famiglia e con noi stessi, abbiamo recuperato una delle risorse più preziose che esista: il tempo.
Ciò che mi auguro per tutti noi è che questa situazione che stiamo vivendo ci stia portando a comprendere che possiamo cambiare le nostre abitudini, possiamo cambiare il modo di lavorare, di fare le cose, atteggiamenti, comportamenti, azioni e pensieri, e non in futuro, ma adesso, semplicemente perché lo stiamo già facendo.
Il timore che ho invece è quello di tornare come prima e più di prima, per recuperare, per far girare l’economia, la “uoma” che ero l’avrebbe pensata così … Oggi invece, voglio offrire una visione diversa, come nel pensiero indiano la Madre Terra è un divinità, trattiamola con lo stesso rispetto, rivolgiamole lo stesso amore che proviamo per la nostra madre biologica e per i nostri figli, sentiamo che è una parte di noi, o meglio noi siamo una delle cellule che la compongono e sono sicura che potremo affidarci al suo prosperoso grembo e ottenere molto, tutti insieme.

Sarebbe bello se, nonostante tutto ciò che sta accadendo in questi giorni, difficile e a tratti terribile, questa “malattia planetaria” fosse davvero un’occasione per imparare a vivere più in armonia con noi stessi: microcosmi e macrocosmo, in un grande abbraccio, come nel dipinto di Frida Kahlo.
Io me lo auguro e ci metto tutta me stessa affinché sia così e sono anche l’esempio che per me cambiare è stato bello!
Ranjani Cristina Sole